
Finita questa incredibile Regular Season, non ci tocca che sentire le voci di chi ha vissuto la stagione da dentro, ascoltando le parole al netto di tutto l’entusiasmo creatosi attorno all’ambiente giallonero. Come sempre il primo a parlare è stato Giancarlo Tampellini, colui senza il quale non potrebbe esistere nulla di quello che oggi viviamo al palazzo di Cavezzo, colui che spende ogni minuto del suo tempo per la causa giallonera. «Non era mai capitato nella storia della nostra società - esordisce il vice presidente - di terminare con la prima squadra un intero campionato senza perdere mai. Il risultato ottenuto quest’anno è oltremodo avvalorato dal fatto che non eravamo dati per favoriti e il girone si presentava estremamente competitivo con almeno la metà delle squadre in grado di potere competere alla pari contro qualsiasi avversario. Ritengo però che questo risultato non sia certo frutto del caso ma sicuramente meritato se si pensa che la seconda è stata distanziata di ben 12 punti. Il merito è da ascrivere a tutte le ragazze che hanno affrontato la stagione con serietà ed impegno e allo staff tecnico che le ha sapute allenare con competenza ed efficacia. Il fatto poi, tutti insieme, di avere saputo creare un clima sereno e privo di tensioni ha completato il quadro. Ora si affronteranno i play off nazionali con lo stesso spirito con la consapevolezza che incontreremo da subito l’Alcamo, una squadra molto forte e costruita per centrare la promozione in serie A2. Il dato certo è che quello che abbiamo fatto da settembre ad oggi rimarrà scritto nella storia della nostra società come una delle pagine più belle. Quindi complimenti e un sincero grazie a tutti i protagonisti di questa bellissima avventura».
La parola, poi, è passata a Mattia Viani, da sempre con le piovre, sangue giallonero dalla nascita: «Seguo le piovre fin da quando ero piccolo, avrei tanti aneddoti divertenti da raccontare nella mia lunga esperienza con il Basket Cavezzo. Quando mi si chiede cos’è per me questa società, fatico a trovare le parole per la commozione e l’emozione che provo da sempre. Sono il tifoso numero uno e, ormai da tanti anni, sono anche un addetto ai lavori. Quello che è successo quest’anno va l’oltre l’utopia, ma ho sempre pensato, fin da fine luglio quando mi presentarono il nuovo roster in via di sviluppo e tenendo in considerazione la composizione delle nostre avversarie, un innalzamento esponenziale del nostro tasso tecnico, nonostante le defezioni molto importanti di Costi e Zanoli. Ilaria - (Bernardoni, ndr) - non ha bisogno di presentazioni nel senso che, avendo già giocato con noi, sapevo le sue qualità umane e tecniche, mentre per Giulia l’ho sempre considerata come un naturale passaggio di testimone per la sua classe. Sono sempre stato affascinato a livello umano da Giulia, sorridente, emana quel senso di vita pura così come Ilaria. Avevamo bisogno in regia di questa tipologia di atleta, umile ma al tempo stesso di grande talento. La squadra è alchimia perfetta in ogni sua effettiva giocatrice perché si trovano benissimo insieme e questo aspetto non è secondario ma di primo piano. Quando si dispongono atlete come Marta, Giulia, Ilaria, ovviamente anche Valeria ed Eleonora che hanno esperienza pazzesca, non puoi mai giocare sapendo di partire sfavorito. Ho sempre ragionato in questo modo : creare un buon gruppo di giocatrici è come piastrellare un pavimento, devi posare prima le piastrelle centrali, poi cerchi quelle che abbiano la forma adatta per completare gli spazi mancanti e queste sono le comprimarie. Se abbiamo vinto, anzi, stravinto il nostro girone lo dobbiamo soprattutto al concetto di Squadra che siamo, con la S maiuscola, cogliendo il miglior rendimento da ognuna delle ragazze, sotto la guida sapiente di Gigi e Arianna, un plus eccezionale per tutto il team».
Parole piene di orgoglio ed entusiasmo quelle che filtrano da dentro l'ambiente e non potrebbe essere altrimenti visti i risultati in campo.